Come arrivare nei primi posti dei motori di ricerca attraverso il SEM (Search Engine Marketing)

Da qualche anno a questa parte, le nuove tendenze in campo pubblicitario siano orientate verso il Web. Il sito internet di un’impresa rappresenta il suo spazio in Rete, la quale è sovraffollata di vetrine aziendali; di conseguenza diventa necessario far emergere il proprio brand da questo calderone. Per far sì che il proprio sito appaia tra i primi risultati su un motore di ricerca, si possono avviare diverse strategie. Quella più utilizzata è il SEO (Search Engine Optimization) che consente di posizionare in modo organico il sito web nelle prime posizioni dei motori di ricerca attraverso determinate parole-chiave.

Tra le tante strategie disponibile, si distingue il SEM (Search Engine Marketing). In particolare si tratta di quel ramo del Web Marketing che si applica ai motori di ricerca, ovvero comprende tutte le attività atte a generare traffico qualificato verso un determinato sito web. Lo scopo è portare al sito, tramite i motori di ricerca, il maggior numero di visitatori realmente interessati ai suoi contenuti.

Per accrescere il proprio business (contestualmente a quello delle altre aziende indicizzate), i motori di ricerca hanno sviluppato campagne pubblicitarie dette Pay-per-Click. I primi programmi di gestione di queste campagne sono stati Open Text Index nato nel 1996 e GoTo.com nel 1998. Ora, la più famoso e utilizzato servizio PPC è Google AdWords.

La campagna Pay-per-Click permette di aumentare i volumi di traffico del proprio sito grazie al posizionamento favorevole che questa permette. Con un sistema di aste basate su diversi fattori (tra i quali costo-per-click massimo impostato, pertinenza del sito internet con la richiesta dell’utente e qualità delle pagine proposte) è possibile posizionare la propria vetrina tra i primi posti nella prima pagina dei risultati senza che vi sia stato fatto del posizionamento SEO.

Come? Attraverso gli annunci sponsorizzati a pagamento.

Quali servizi SEM utilizzare? Ad oggi ne esistono diversi: alcuni operano su scala globale, altre sono mirati localmente. Tra quelli che offrono programmi a livello globale di SEM troviamo: Google, Yahoo!, Bing, Ask. Tra quelli dedicati a precise zone geografiche: Baidu per la Cina; Yandex e Rambler per la Russia; Timwaya per Hong Kong; Onkosh e Ayna per i paesi arabi e Leit che serve il mercato islandese, Aruba Advertising per il mercato italiano…

Quale servizio SEM utilizzare? Ossia il fattore discriminate che fa propendere un servizio piuttosto che un altro. La risposta si trova nelle quote di mercato che i motori di ricerca si spartiscono a livello globale. Guardando alla situazione italiana, come evidenzia StatCounter Global Stats, Google detiene il 96,1%, dato rilevato a Gennaio 2011. Il restante 3,9% è suddiviso tra gli altri motori di ricerca, in particolare Bing con il 2,1%, Yahoo con l’ 1,1%, Ask con lo 0,4%, il resto è attribuito a vari minori motori di ricerca.

Siamo tutti d’accordo nel dire che la situazione è ben delineata e Google è sempre il leader incontrastato nel mercato dei motori di ricerca. Va da sé che le campagne di Pay-per-Click possano avere più o meno successo a seconda della diffusione d’uso del motore di ricerca cui sono appoggiate. Ciò significa che utilizzare Google Adwords per le proprie campagne SEM, è praticamente indispensabile per ottenere risultati e visibilità di un certo rilievo.


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